Tutela del Benessere degli animali da
allevamento
Il miglioramento della qualità di vita, specie nei Paesi occidentali, ha portato a riconoscere
agli animali un loro ruolo ed un loro habitat considerandoli nostri coinquilini terrestri,
ridimensionando lo sfruttamento e l’assoggettamento da parte dell’uomo.
E’ maturata la consapevolezza che, oltre ad occuparsi delle condizioni igieniche e sanitarie
degli animali, è necessario sviluppare un maggiore rispetto anche delle loro esigenze biologiche,
delle loro caratteristiche comportamentali e, in generale, del loro benessere. La società, la
scienza ed il legislatore possono stabilire requisiti di benessere, dopo aver identificato
esigenze fisiologiche ed etologiche degli animali.
Espressioni di tutela del benessere degli animali appaiono adeguate se riferite alle condizioni
di allevamento, come ad esempio:
- delle galline
ovaiole
- dei vitelli
- dei suini
In questi allevamenti è possibile identificare le condizioni migliori di benessere, applicando le
soluzioni di stabulazione che risultino il più possibile vicine alle esigenze fisiologiche ed
etologiche degli animali stessi, nell’ottica di proteggere gli animali ed evitare così deformanti
esasperazioni.
La prima delle normative europee che affronta il tema del benessere animale è stata la
Convenzione europea sulla protezione degli animali da allevamento adottata a Strasburgo il 10
marzo 1976 e ratificata dall’Italia il 14 ottobre 1985 con la legge n. 629, nella quale si legge
che “Ogni animale deve beneficiare di un ricovero, di un’alimentazione e di cure che - tenuto
conto della specie, del suo grado di sviluppo, d’adattamento e di addomesticamento - siano
appropriate ai suoi bisogni fisiologici ed etologici conformemente all’esperienza acquisita ed
alle conoscenze scientifiche”.
Nel 1992 poi, il Farm Animal Welfare Council (FAWC) del Regno Unito, decreta che l’animale deve
essere libero:
- dalla sete
- dalla fame
- dalla
malnutrizione
- dal disagio
- dal dolore
- dalle malattie
- di esprimere le
caratteristiche comportamentali della propria specie
- dalla paura e
dall’angoscia.
Ma questi parametri potrebbero non essere
sufficienti. Secondo alcuni il benessere animale deve valutare lo stato dell’animale in relazione
con l’ambiente i cui vive. Secondo altri il soddisfacimento delle esigenze animali non va
limitato ai bisogni necessari alla sopravvivenza ma ai loro desideri cioè alle rappresentazioni
conoscitive che gli animali hanno dei loro bisogni.
Il benessere animale
può essere valutato attraverso fattori comportamentali, igienici e della gestione
dell’allevamento considerati come indicatori ed integrati in un sistema di indici.